Oskar Kokoschka





Un altro espressionista dall’anima sensibile e un po’ folle è Oskar Kokoschka.
Oskar Kokoschka nacque il 1 marzo 1886 a Pòchlarn, cittadina della Bassa Austria.
Studiò dapprima chimica, poi, dal 1903 al 1909, frequentò l’Accademia di Belle Arti a Vienna, dove fu attratto dalle opere barocche, dal nuovo stile di Gustav Klimt e dalla pittura incisiva . In questi anni Kokoschka fece soprattutto ritratti di celebrità viennesi, ma, sentendosi incompreso, nel 1910 si trasferì a Berlino.
Lì frequentò i circoli culturali radicali e d’avanguardia, nutrendo particolare ammirazione per E. Munch, per i Fauves e per i pittori del gruppo Die Brùcke, uno dei primi nuclei dell’espressionismo tedesco.
Nel 1914 divenne membro della Secessione di Berlino, poi entrò a far parte del Blaue Reiter, un gruppo di artisti che facevano uso di colori puri stesi a larghe macchie. Nei suoi lavori di questo periodo sono presenti un violento cromatismo e un’attenta analisi psicologica, tesa ad indagare l’intimo del personaggio, influenzato in questo delle nuove teorie psicanalitiche di S. Freud.
Il cambiamento stilistico si rafforzò nel 1912, quando l’artista, nel frattempo tornato a Vienna, conobbe Alma Mahler, futura moglie dell’architetto Walter Gropius. La passione per questa donna affascinante si riflette in numerosi ritratti, dipinti, disegni, e grafiche a stampa realizzati dall’artista. La testimonianza più celebre di questo grande amore tempestoso è rappresentata nell’opera La fidanzata del vento o La sposa del vento. Nel 1914, a seguito della rottura con Alma Mahler, Kokoscka, costantemente depresso, è preda di tendenze suicide,si chiude in uno studio completamente nero, per dipingere la celebre tela.


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