Edvard Munch





Uno degli esponenti più importanti dell’espressionismo europeo è Edvard Munch.

Edvard Munch nasce a Loten il 12 dicembre del 1863. E’ stato un famoso pittore norvegese vissuto fra l’Ottocento ed il Novecento.

Munch è il pittore dell’angoscia; per sua stessa ammissione, gli unici temi che lo interessano sono l’amore e la morte. L’ombra della morte lo accompagnerà lungo l’arco della sua intera esistenza: muore la madre, mentre è ancora bambino, e, adolescente, assiste alla morte della giovane sorella, logorata dalla tisi. Questi episodi saranno destinati ad acuire la sua sensibilità nervosa, e ne influenzeranno già i primi quadri. L’angoscia e la sofferenza morale infatti traspaiono letteralmente nelle sue prime tele, dai titoli espliciti, come La morte alla sbarra, La morte e la fanciulla, Amore e dolore, Il Grido e Ansietà.

Egli frequenta l’Accademia di belle arti di Oslo, anche grazie ad una borsa di studio vinta per le sue capacità tecniche tutt’altro che comuni, non che l’ambiente bohemien di Oslo nel pieno del suo fermento culturale. Finita l’Accademia, si reca a Parigi, dove già le sue idee innovative si fanno più vive e forti, fino a delinearsi in un quadro come la Madonna ( 1893-1894 ), che, alla sua prima mostra parigina, se da un lato scandalizza l’intera opinione pubblica, dell’altro attira comunque una piccola parte di giovani artisti.

L’uso dei colori, la potenza dei suoi rossi, la lucidità violenta con cui l’autore tratta i propri temi, lo porteranno ad essere il precursore, se non il primo, degli espressionisti. La fama non gli concede la felicità; egli cerca di attutire la propria sensibilità con l’abuso di alcool, che provoca però la crisi d’angoscia, la depressione e una forte mania di persecuzione; il periodo è travagliato, ed egli è costretto a farsi ricoverare in una casa di cura per malattie nervose. <<>> confidava <<>ia. Paura della gente, affetto da insonnia >>.

Ma è nella sua opera più famosa, Il Grido, altrimenti noto come L’Urlo, che Munch cristallizza la reazione istintiva, l’urlo primordiale e non articolato all’uomo… Non a caso nellUrlo tutto, dalle immagini ai colori suggerisce l’imminenza della catastrofe. Il fatto che più sconvolge è come Munch affronti la malattia. Dice il pittore: <<> della follia, sul punto di precipitare >>. Le sue tele sono la testimonianza di un Io disturbato.

Nel 1944, Edvard Munch muore ad Oslo, all’età di ottant’anni. Se la sua follia sia stata o meno all’origine della sua creatività, non si può dire con certezza.


L’Urlo




La Madonna

1894-1895.Oslo,Munch Museet.


Vampiro, Olio su tela,

cm 91 x 109,

Oslo,Munch Museet, 1893-1894

«I suoi capelli rosso sangue si erano impigliati in me — si erano avvolti attorno a me come serpenti rosso sangue — i loro lacci più sottili si erano avvolti attorno al mio cuore» (E. Munch, Diari)


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