Il Pittore non vedente



Esref Armagan, L’incredibile pittore turco cieco dalla nascita. I suoi quadri non si limitano a raffigurare oggetti che possono essere percepiti e analizzati al tatto, Esref dipinge paesaggi usando la prospettiva. Come fa un uomo non vedente dalla nascita ad avere un minimo di cognizione su una cosa che non ha mai visto?
La capacità visiva dipende esclusivamente dalla vista o dal ricordo di quando si era vedenti? Quali sono le stimolazioni sensoriali a cui il nostro cervello si appoggia in mancanza della vista per elaborare le immagini?


Fonte : http://blog.chatta.it/menphis75/8809327/Esref-Armagan-il-pittore-cieco-seconda-parte-.aspx

La mia visione d Maternità !!!


Tempera su supporto di tavola 35 x 50 medium density
per l esame d Tecniche Murarie

I Bellissimi lavori di Fra!!!!





I Bellissimi lavori d Francesco Cocchia :)


La mia Action Painting

Commenti miei e di Fra su questo lavoro:



Francesco Cocchia alle 11.53 del 13 febbraio
Questo mi piace!

Francesco Cocchia alle 11.53 del 13 febbraio
Guarda com'è fresco e di getto!

Rosita Mezzela alle 12.05 del 13 febbraio
anche al prof piace....a me non mi convince ancora perchè mi ricorda qualcosa ma non so ancora cosa

Francesco Cocchia alle 12.20 del 13 febbraio
In effetti anche a me mi ricorda qualcosa!?

Rosita Mezzela alle 17.27 del 14 febbraio
non sparare pure tu keith haring che non c entra na cippa...un altro artista non ricordo chi

Francesco Cocchia alle 17.40 del 14 febbraio
A parte il fatto che non ci ho pensato minimamente... Comunque a qualcosa a che fare con la streetart...

Donna ...



Donna - Dicembre 2008


Il mio prof d Dec dice che sono io...cioè il mio modo d essere o praticamente quello che trasmetto agli altri ( a parte che lui si riferiva anche per il mio modo d vestire e penso che lui creda che io mi vesto al buio e può anche essere ahahaha) e cmq non credo d essere io o forse quello che vorrei essere ...sicuramente è frutto del mio inconscio .....questo non è un lavoro "studiato" c'è una mancanza d schizzi e di bozzetti...dovevo presentare una serigrafia d fretta e fruria e ho "vomitato" questo; avevo l immagine chiara in testa, l avevo schizzata anni fa e poi chiusa dentro un cassetto nella mia testolina bacata.
Cmq è un lavoro che mi piace molto (peccato per il formato piccolo...io penso in grande ehehe) e peccato che non mi ha fatto vincere i soldi del concorso Pietro Barsi 2008

http://artemisia-artematta.blogspot.com/2008/12/concorso-pietro-barsi-2008.html

Jackson Pollock - Trailer



Jackson Pollock - Trailer del film Pollock (2000) di Ed Harris

Recensione del film: Pollock
Ed Harris sceglie uno dei maggiori artisti americani del secondo dopoguerra, per il suo esordio alla regia, e dedica tutto se stesso per riuscire ad entrare nelle profondità tortuose di una personalità che visse sempre in precario equilibrio tra genio e follia. Dieci anni di ricerche e di lavoro attorno ad un artista difficile quanto fondamentale come Jackson Pollock.
Ma dirigendo se stesso Harris non lascia nulla al caso, al contrario, impedisce ogni attrazione tipicamente hollywoodiana nei confronti dell'immagine-cliché dell'artista maledetto. Ne risulta così un ritratto d'artista impressionante e sincero, in cui la vitalità di Pollock e la sua altrettanto vigorosa arte, si stagliano senza ulteriori superflue dinamiche, verso una ricerca dell'autenticità più assoluta.

Harris si sofferma soprattutto sui dettagli che, più rivelatori dei fatti, disvelano l'intima essenza del pittore. Disdegnando le più comuni regole dell'azione, verbale o fisica, il neoregista affida invece il racconto a lunghi silenzi e ad un succedersi di scene mai frettoloso, assicurando così una migliore comprensione della geniale coesistenza di talento e di malattia mentale, che fu tipica non solo di Pollock, ma anche di molti pittori, antichi e moderni.
Una regia che permette, con straordinaria semplicità, lo sviscerarsi dell'arte avanguardistica del pittore, così prepotentemente rivolta all'istintivo superamento di tutte le teorie che dal cubismo al surrealismo, avevano ribaltato e nuovamente trasformato l'arte regolandola sui canoni di una realtà personale, artistica e sociale in continua mutazione.

La storia (ispirata dal romanzo biografico di Gregory Naifeh e Steven Whitesmit) segue attentamente l'esistenza dell'artista, a partire dal 1941, e procede attraverso gli aneddoti della sua vita evitando egregiamente l'idealizzazione appassionata: e così gli attacchi di isteria o le tavole imbandite buttate all'aria e persino la scena del pittore che orina nel caminetto di Peggy Guggenheim durante un party, non risultano mai scene esasperate ed esasperanti.
Ma ancor più del regista, è l'Harris-attore che manifesta la forza e la disperazione intima ed esteriore del pittore. Il caos emotivo e artistico di quest'ultimo trovano una straordinaria espressione nel viso contratto dell'attore, illuminato da una mutevole e formidabile tavolozza di sentimenti, spesso così dolorosamente contraddittori.

(Valeria Chiari)




Curiosità:
Ed Harris è aumentato di 15 Kg per le ultime scene di Pollock alcolizzato.

L'idea del film è nata in Harris quando il padre gli regalò un libro sull'autore, semplicemente per il fatto che si somigliavano molto.

http://www.filmfilm.it/film.asp?idfilm=17186

Un grande Artista da poco ho letto pure il libro (Lettere,Riflessioni e Testimonianze).

Dec ( In accademia )

I miei lavori

Giulia

Luana
Nadia

Lavori d Nadia
Altissima Elisa